L'appello di Dez

Vi sto chiedendo con il cuore in mano di partecipare cliccando e donando qualcosa su https://www.gofundme.com/supportAgripunk

E’ ancora attiva la nostra campagna di raccolta fondi #supportAgripunk su Gofundme!

Con i soldi fin’ora raccolti siamo riusciti a:
- saldare 6 mesi di affitto a riscatto arretrato riuscendo a rimandare la minaccia di sfratto (mancano altri 4 mesi da dare entro novembre più l’affitto da novembre in poi);
- pagare conti sospesi con i rivenditori di frutta e verdura per gli animali (il recupero al mercato da solo non basta e nuovi conti si accumulano);
- passare indenni la siccità di questa estate che ha causato e sta causando l’abbassamento del livello di falda acquistando 4 cisterne da 15.000 metri cubi d’acqua e ripristinando nel frattempo il 3° pozzo acquistando una nuova pompa che porta acqua alla cisterna;
- fare nuove magliette, felpe e gadget vari per i banchini di raccolta fondi che saranno presto pronte;
- non far mancare nulla agli animali che abitano con noi;
- accogliere volontari da ogni parte del mondo!

Vi chiedo quindi di continuare a supportarci, anche con una piccola donazione, perchè se non riusciamo ad inviare altri soldini, la minaccia di sfratto tornerà ad soffiarci sul collo!

Anche la sola condivisione fa molto e ricordo che l’aiuto nelle gestione dei social, le condivisioni, la creazione di gruppi di supporto, l’aiuto fisico anche solo per una settimana possono aiutarci tantissimo essendo rimasti ora in 2 belve umane ad abitare qui stabilmente.

Vi ringrazio sin d’ora per qualsiasi tipo di aiuto vogliate darci.

Vi lasciamo con la nota scritta con il cuore in mano a giugno:

"Sono nata in un paesino di campagna in provincia di Venezia e ho studiato scultura all’istituto d’arte a Padova.
Fino all’inizio del 2013 facevo la restauratrice di affreschi, sculture di marmo e legno, stucchi e intonaci.
Un bel lavoro, mi piaceva davvero molto anche se non era proprio così leggero (si, anche un* vegan* può fare il muratore o quasi) e m'ha distrutto una spalla.

Fin da piccina ho conosciuto gli animali vivi e liberi nel loro ambiente, chiusi e sfruttati nei piccoli e medi allevamenti della zona, morti e appesi dopo essere stati cacciati.
Ho visto maiali sgozzati e fatti diventare salami, lepri scuoiate appese a sgocciolare dai fili per il bucato, mucche munte mentre vitelli bevevano latte ricostruito da un secchio, pesci appesi all’amo per essere lasciati a morire al sole
…ed era tutto normale.

Un giorno ha iniziato a darmi fastidio tutto questo e all’improvviso, nel 1995, tutto questo non fu più normale.
Decisi di colpo di smettere di mangiare carne e pesce, perché in mezz’ora di filmato vidi condensate tutte le violenze compiute nel nome del dominio, della mercificazione e dello sfruttamento.

Portai avanti la mia personale battaglia fino al natale del 2009 quando capii che ero incompleta, che stavo ancora sempre e comunque condannando qualcuno.
Smisi di mangiare anche latte, uova e derivati vari, di usare prodotti testati, di finanziare le multinazionali, di usare la pelle per vestirmi.
Iniziai ad usare i social (prima non avevo nemmeno il computer praticamente) e iniziai a conoscere persone che abitavano vicino a me e che erano vegetariane prima e vegani poi.
Mettemmo su un piccolo gruppetto locale e andavamo a fare volontariato in canile e banchini informativi.
Poi con un altro gruppo locale partecipai a tante iniziative e ho partecipato anche a campagne e cortei di altre associazioni, sindacati e coordinamenti dove ho conosciuto la maggior parte di voi.

Nel frattempo conobbi il mio compagno, David, che era stato vegetariano (ma deluso dalla mancanza di concetti antifascisti nell’animalismo) e che abitava accanto ad un allevamento di tacchini in un podere in Toscana che da tempo sognava di poter prendere e trasformare in qualcosa di diverso.
Iniziammo a discutere di antispecismo e smise di nuovo di mangiare animali e di contribuire al loro sfruttamento.

Nel 2013 sono stata messa in mobilità e poi licenziata così mi sono trasferita da lui ad Ambra, ed insieme abbiamo lavorato per oltre un anno per far chiudere l’allevamento, cosa accaduta a fine maggio del 2014.
Abbiamo cercato sostegno per non farlo riaprire e abbiamo creato qualcosa che fosse al suo esatto opposto: da luogo di prigionia a luogo di liberazione usando tutte le nostre forze e i nostri soldi.

Abbiamo faticato tantissimo ma alla fine abbiamo trovato il supporto per iniziare.

Ad aprile del 2015 abbiamo fondato la Agripunk onlus, la nostra associazione per la tutela di animali e ambiente, con lo statuto incentrato sulla conversione e rinascita di questo podere composto da 3 appartamenti, 2 case, vari fondi, i 7 capannoni dell’ex allevamento, 5 ettari coltivabili inclusi vigneti per fare il vino ed ulivi per fare l’olio, oltre ad altri 20 ettari di prati, boschi, sorgenti, torrenti e un lago dove poter lasciar pascolare liberi gli animali liberati e dove dare riparo dalla caccia a quelli selvatici.
Per un totale di 26 ettari ossia 260.000 metri quadri.
Il tutto dedicato a quegli animali e umani che riescono a liberarsi o essere liberati dallo sfruttamento e dall’uccisione.
Il tutto senza mai sfruttare o usare nessuno di loro, mai.
A novembre 2015 abbiamo stipulato un affitto a riscatto con i proprietari del podere, non con l'allevatore.

Agripunk così è diventato un rifugio per animali di ogni specie: polli e papere, maiali e conigli, pecore e capre, mucche e asinelli.
Attualmente vivono qui oltre un centinaio di animali e molti altri ancora potrebbero arrivare.
Ma non solo. E' anche un laboratorio di autoproduzioni e creatività.

Abbiamo tantissimi progetti in cantiere: sala prove per le band, recupero tecnologia usata, recupero mobili, sciroppi e preparati con le erbe spontanee, organizziamo eventi informativi sulle lotte contro il dominio e contro ogni forma di sfruttamento animale, umano e non umano, facciamo recupero e riproduzione di semi e piante, vogliamo creare laboratori di artigianato e artistici insomma vogliamo creare tutta una serie di cose che ci permettano tra qualche anno di essere autosufficienti fino ad arrivare ad aiutare anche altre realtà e persone bisognose.
Siamo tutti volontari, non mettiamo mai un prezzo per fare un profitto, chiediamo un offerta libera per supportare il posto.

Da un pò di mesi parte di quel supporto iniziale è venuto meno nonostante la nostra continua disponibilità e siamo in difficoltà.
Tutto quello che è stato fatto fino ad ora non ha avuto il sostegno che meritava.
In pochi hanno compreso che le spese che affrontiamo per l’affitto le affronteremo comunque se gli animali fossero 10, 100 o 1000.
Dico 1000 perché questo è il potenziale di questo posto, tra grandi e piccoli animali, e se ognuno di coloro che ha a cuore la questione animale, l’antispecismo o anche solo se ognuno di coloro che hanno contribuito a salvare gli animali che già abitano qui ci supportasse con una quota minima mensile, ce la faremo in un attimo.
La nostra pagina è seguita da più di 6000 persone.

Un euro a testa sarebbero 6000 euro al mese ossia 2 mesi interi di affitto più altri fondi per pagare il cibo per gli animali, i materiali per i lavori, le attrezzature per iniziare tutte le attività che abbiamo in progetto (ad esempio una cucina a norma asl, impianto per serigrafia, un forno per il pane, altri pozzi per l’acqua, attrezzi per coltivare, materiale per recintare l’intero perimetro, ciò che serve per rifare i capannoni e trasformarli per bene in stalle, fienili, serre)

Il potenziale abitativo è per almeno 10 persone con le quali suddividersi i vari compiti.
E nel giro di un paio di anni si arriverebbe all’autosufficienza, con la possibilità di dare un tetto anche a chi ne ha realmente bisogno ma non ha nulla da dare, se non la propria buona volontà.
Ora siamo solo in 4 a gestire tutto… ce la facciamo però iniziando alle 5 del mattino e andando a dormire all’una di notte.

Se avessimo qualcuno che ci aiuta anche fisicamente costantemente sarebbe tutto più semplice sia la gestione quotidiana sia la realizzazione di tutti questi progetti.

Io sono la presidente di questa associazione ma poco importa.
Quello che davvero importa è questo.

Ho visto con i miei occhi cos’è un allevamento a terra.
Ho guardato piangendo gli occhi lucidi dei tacchini che erano qui rinchiusi.
Ho visto come arrivano gli animali dagli allevamenti e ho fatto tutto ciò che è in nostro potere per ridare loro la dignità che in quei luoghi perdono.


Insieme a David abbiamo lottato per far finire tutto questo e far iniziare qualcosa di unico.
Abbiamo lottato con asl e istituzioni per cambiare le loro regole e non risultare “allevamento”.
Abbiamo lottato per le mucche di Suzzara, per far segnare loro come animali non più sfruttabili e di conseguenza anche tutti coloro che entrano nel nostro rifugio.
Abbiamo lottato per salvare Scilla.
Abbiamo lottato anche per tanti altri, a volte riuscendoci e a volte no perchè e che cazzo siamo umani.


E vogliamo essere qui, ancora e sempre, per continuare a lottare ancora perché tante altre lotte sono in corso.
Per altri che possono farcela ad essere liberati.
E vogliamo esserci anche per dare disponibilità ad altri che vogliono lottare e che riescono a liberare.
Siamo qui per questo e alcuni di voi lo sanno.
Agli altri che non lo sanno voglio dire che se falliamo noi, fallite tutti.
La nostra è una piccolissima vittoria ma che vuol dire molto.


Fallire significherebbe darla vinta ad Amadori, darla vinta all’industria della carne.
Perché alla fin fine lo sapete vero che se noi andiamo via da qui riapriranno un altro allevamento?
Magari rispettoso del “benessere animale” con i polletti che razzolano, ma che dopo 6 mesi finiscono comunque al macello.
E non servirà a nulla allora andare davanti a quel macello a dire che non è giusto tutto questo.
Ci esaltiamo tanto perché siamo sempre di più… ma dove siamo?
Cosa stiamo facendo?
Abbiamo l’opportunità di dare una risposta concreta al sistema e ce la lasciamo sfuggire in questo modo?
Non so voi, ma io non di certo.
Noi non di certo.
Faremo come sempre di tutto per rimanere qui a continuare il nostro presidio davvero permanente, reale e concreto.

Volete avere l’opportunità di poter dire che nel vostro paese esiste il rifugio per animali da reddito e per persone più grande, forse, d’Europa?
E allora aiutateci!

Siate al nostro fianco!
Perché sennò sarete costretti a dire, in futuro, che avevate l’opportunità di avere tutto questo e di esservelo lasciato sfuggire perché eravate troppo impegnati a inseguire un sondaggio, un burger vegano oppure perché vi stiamo antipatici.

Ma questa non è una questione personale... è una lotta, è una battaglia.

Ed è questo che serve ora!




E’ la lotta contro la mercificazione.

E’ la lotta contro lo sfruttamento.

E’ la lotta contro il sistema.

Dalla base, dall’allevamento.

Un posto “loro” che diventa nostro e non per grazia ricevuta.

Frutto sempre e solo della lotta.

Continua ed inesorabile.

Ora, vi unite a noi in questa lotta o rimanete a guardare l’ennesimo fallimento dell’antispecismo?"

Aiutateci, partecipate alla raccolta fondi.

Fatelo per Coco, Tormenta, Tempesta, Bufera, Pablo, Lucy, le 3 maialine e i loro 5 cuccioli, per le capre di Anna, Anselmo, Capri, Mona, Wilma, Spawn, Kessler e Setter, per Ilario, Mela, Nuby, Tina, Naomi, Bruto, Gianduia, Spumina, Meringa, Faustina, Sole, per Antonio e Zefiro, per l'allegra banda dei polli, per Maria, Raia, Mistica, Ginevra, Isotta, Morgana, Diablo, Zena, Bisbe, per Polzi, Io, Verdena, Stella e Scilla, per Matilde, per il Tenente e tutte le creature volanti, striscianti, saltellanti che qui vivono e per tutte quelle che devono arrivare e che senza di noi non potranno vivere.

https://www.gofundme.com/supportAgripunk

News sito, antiLì, antiLà

FUORI DAI TUOI OCCHI, FUORI DALLA TUA MENTE.

Da quando ho inserito i popup con le webcam delle mukkine posso dire di averle seguite abbastanza costantemente. Ho assistito a delle scene a dir poco strazianti. Per chi non ne fosse al corrente queste sono delle mucchine in un allevamento in Olanda, qui la felicità non può essere di casa...

MANIFESTO PUNK AGRICOLO

Agripunk non è un utopia, è una dimostrazione pratica dell'antico detto «si stava meglio quando si stava peggio». Vedilo come un viaggio. Un lungo viaggio. Con tante fermate e gente semplice da conoscere. Con un mondo da scoprire ripartendo dalle cose infinitamente piccole come gli aculei di ortica che ti si sono appena piantati sulla pelle, per poi trovarti a pranzo a condividere un piatto con la stessa ortica che ti ha morso.
Non è poi così cattiva come la dipingono quell'erbaccia che tutti vogliono estirpare.
Questa pianta ci rappresenta.
In una guerra tra tagliaerba infernali e diserbanti, gli agricoltori spendono tutte le risorse in pesticidi fabbricati dalle megaindustrie petrolchimiche del nazifascismo multinazionale.
Non ci sarà libertà per nessuno finchè ci saranno dei padroni e delle autorità.
Basta prendere una zappa e fare uno di quei movimenti che probabilmente sono la sola ragione dello sviluppo evolutivo millenario del fisico e della mente dei nostri cari sapiens sapiens.
Zappare, camminare, rastrellare, vangare, riposarsi su un'asse di legno.
Procurarsi cibo senza comprarlo e senza essere schiavo di una società a cui volerlo sottrarre.
Tutte cose che sono state minuziosamente eliminate poco a poco dalle vite di molti. Senza che tanti altri se ne accorgessero e grazie a pochi altri che hanno fatto finta di niente. Altri come me, come te, come noi tutti.
Ed ora ti ritrovi a passare la vita in un carcere fisico e mentale, con luce filtrata da fantasmi sospesi nel cielo, imprigionato da una busta paga o da una provvigione sul venduto, da un mutuo prima casa o dai versamenti per arrivare alla pensione.
E' molto più utopica questa società in cui vivi che la semplice assenza di società sostituita dalla solidarietà del libero pensiero e dal fuoco che distrugge ogni forma di dominio esistente e libera il vivente.
Al nazifascismo delle megaindustrie e degli ipermercati, al razzismo diffuso tramite la stampa e la televisione di regime, non reagiamo con le manifestazioni nazionali, valvola di sfogo del cane che si morde la coda girando su se stesso.
In piazza ultimamente abbiamo visto troppi personalismi e troppi tricolori, ci fanno vomitare.
Azione diretta non è chiedere altre leggi. Non è chiedere giustizia.
Azione diretta è non accettare l'ingiustizia e liberare i prigionieri.
Non staremo qui a sindacare su cosa ognuno di noi possa fare.
La nostra risposta è mettere le idee in comune. Liberare il pensiero, e di consegueza la parola e tutte le altre libertà di cui ogni individuo sia felicemente privato.
Alla società del dominio tecnologico rispondiamo con la solidarietà individuale e il volontariato.
Rispondiamo con l'aggregazione sociale, attraverso lo svolgimento e la promozione di attività culturali, ricreative e artistiche al fine di migliorare la conoscenza del pianeta e delle sue tribù di ogni specie, nel rispetto del vivente e distruggendo il muro di silenzio che si erige a protezione del sistema esistente. Qualunque esso sia.
Rispondiamo continuando l'opera dei compagni antifascisti che sono stati pestati a sangue, assassinati negli incidenti stradali, fagocitati dai cantieri e dalle acciaierie, imprigionati, strangolati dalla compagnia dei veleni. Tutto questo a causa del sistema esistente sempre basato sul dominio fascista e sulla repressione attuata dallo stato nazionale e multinazionale.

L'allegra compagnia antispecista

Sound of Silence Fest Vol. II - Stella Nera Modena


Venerdì 23 e Sabato 24 Giugno 2017
Spazio Libertario Anarchico Stella Nera
Via Folloni, 67 - Modena

Giornate su Animalità e Antispecismo

Proiezioni – Dibattiti – Concerti – Street Food Vegan – Mostra Fotografica – Mercato Biologico delle Autoproduzioni

Festival dedicato a tutte le vittime dello sfruttamento animale, dai macelli agli stabulari della vivisezione, dagli allevamenti intensivi alla devastazione ambientale della Terra, agli Animali umani e non umani che ogni giorno vengono sfruttati e uccisi dalla violenza, dall'indifferenza e dal profitto, a chi si ribella alle ingiustizie, a chi antepone la liberazione totale alla propria libertà senza timore della repressione...

EVENTO SU FACEBOOK

Insieme al Molino Cicogni per aiutare Agripunk!

Vi segnaliamo una nuova iniziativa per aiutarci concretamente, dedicata soprattutto alle persone che ci abitano vicine, in collaborazione con MOLINI CICOGNI SRL, che è dove prendiamo sempre le pappe per le belve!
Andando da loro potrai lasciare una donazione a favore del rifugio che verrà "convertita" in quello che ci serve di più.
Alcuni esempi?
Con 12 euro contribuisci a prendere un sacco da 25 kg di semi per i polli oppure per i piccioni oppure con 14 euro contribuisci a prendere un sacco di fienocrock per gli asinelli e le caprette più anzianotte, con 8 euro contribuisci a prendere un sacco da 25 kg di tritello o sfarinato per integrare l'alimentazione delle mucchine oppure con 15 euro contribuisci a prendere 5 kg di latte in polvere per agnelli (necessario in questo periodo per Sole l'agnellina centometrista che se ne è già fatta fuori 10 kg).

22 giugno, cena benefit a La Resistenza di Ferrara

Cena 100% vegan benefit per finanziare Agripunk organizzata dai nostri fan al Centro Sociale La Resistenza di Ferrara.
Racconteremo come è nato il rifugio e daremo aggiornamenti sui progetti in corso e sulla campagna di raccolta fondi #supportAgripunk e come sostenerla.

Dopo i compagni coglieranno l'occasione per introdurre il XIII incontro per la Liberazione Animale e della Terra, che si terrà il 7-8-9 luglio. La 3 giorni inizierà con il corteo contro la vivisezione e continuerà a La Casona di Ponticelli, con dibattiti su temi quali antispecismo, femminismo, tecnocrazia e molto altro.


Vi aspettiamo!
Info e prenotazioni: laresistenza.infocorsi@gmail.com / Alessio 347003641 


Evento su facebook

Parma Etica 9-10-11 Giugno 2017

Saremo al Parma Etica Festival da venerdì 9 a domenica 11 Giugno 2017 col nostro banchino anche per chi volesse venire fisicamente ad aderire alla campagna di raccolta fondi su gofundme per il nostro rifugio. Abbiamo fatto anche l'evento. L'evento nell'evento! xD


#supportAgripunk
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