20 dicembre, Presidio contro il mattatoio di Roma



Sabato 20 dicembre anche Agripunk aderisce, supporta e partecipa al presidio davanti e contro il mattatoio di Roma.
La schiavitù degli animali inizia negli allevamenti di riproduttori: tramite inseminazione artificiale, future tristi mamme vengono fecondate, le uova vengono loro subito levate per poterle ri-fecondare e ricominciare da capo la tortura mentre gli altri figli vengono portati via per poter depredare queste mamme del latte.
Quando i pulcini covati dalle incubatrici vengono alla luce e quando altri figli vengono strappati alla loro madre, vengono portati negli allevamenti da ingrasso che tristemente conosciamo.
L'ultimo viaggio, dopo pochi mesi di prigionia, li porta tutti indipendentemente dalla specie di appartenenza nello stesso posto dove impauriti, stremati e sopraffatti vengono infine uccisi.
Questo luogo è il mattatoio.
In ogni città ce n'è uno proprio accanto alle vostre case, ai vostri luoghi di lavoro e svago.
Contrastare il consumo di carne presidiando davanti ai negozi o nelle piazze si, è efficace ma ci si allontana alla fin fine dai luoghi VERI di tortura dei quali chiediamo la chiusura: allevamenti e appunto mattatoi.
Lì finiscono la dignità, la vita, e la speranza e da creature viventi queste anime innocenti si trasformano i cibo, materia prima, cose da consumare.
Davanti a questi posti bisogna andare.
Questi sono i posti da colpire.
Tutti abbiamo il dovere di far conoscere e vedere quello che accade dentro a questi posti.
Questo è la motivazione dell'esigenza di questo presidio.
Inoltre scendiamo in piazza per essere complici e solidali con l'azione di blocco dei camion della morte, messa in atto in Canada poche settimane fa, da parte di alcun* attivist* che si sono recat* di fronte un mattatoio di Toronto e hanno bloccato i camion carichi di individui destinati al massacro. Il presidio di Toronto è stato represso con brutalità e violenza, e alcun* attivist* arrestat* solo per essersi seduti davanti a un cancello. 
A loro esprimiamo tutta la nostra solidarietà e complicità, ed esigiamo la loro liberazione immediata, insieme alla liberazione di tutt* gli e le attivist* incarcerat* per difendere la libertà. 



Facebook direct